Riguardo la Confessione

La Confessione è il sacramento con il quale i Cattolici ottengono il perdono dei peccati dalla misericordia di Dio, e vengono così riconciliati con la Chiesa, la comunità dei credenti, il Corpo di Cristo.

È chiamato sacramento della Conversione poiché realizza sacramentalmente l'appello di Gesù alla conversione,4 il cammino di ritorno al Padre (Cf Mc 1,15;Lc 15,18) da cui ci si è allontanati con il peccato.

È chiamato sacramento della Penitenza poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore.

È chiamato sacramento della Confessione poiché l'accusa, la confessione dei peccati davanti al sacerdote è un elemento essenziale di questo sacramento. In un senso profondo esso è anche una « confessione », riconoscimento e lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l'uomo peccatore.

È chiamato sacramento del Perdono poiché, attraverso l'assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente « il perdono e la pace ». (Rito della Penitenza, 46. 55)

È chiamato sacramento della Riconciliazione perché dona al peccatore l'amore di Dio che riconcilia: « Lasciatevi riconciliare con Dio » (2 Cor 5,20). Colui che vive dell'amore misericordioso di Dio è pronto a rispondere all'invito del Signore: « Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello » (Mt 5,24)

La conversione a Cristo, la nuova nascita dal Battesimo, il dono dello Spirito Santo, il Corpo e il Sangue di Cristo ricevuti in nutrimento, ci hanno resi « santi e immacolati al suo cospetto » (Ef 1,4), come la Chiesa stessa, Sposa di Cristo, è « santa e immacolata » (Ef 5,27) davanti a lui. Tuttavia, la vita nuova ricevuta nell'iniziazione cristiana non ha soppresso la fragilità e la debolezza della natura umana, né l'inclinazione al peccato che la tradizione chiama concupiscenza, la quale rimane nei battezzati perché sostengano le loro prove nel combattimento della vita cristiana, aiutati dalla grazia di Cristo. (Cf Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 5.) Si tratta del combattimento della conversione in vista della santità e della vita eterna alla quale il Signore non cessa di chiamarci.

Gesù chiama alla conversione. Questo appello è una componente essenziale dell'annuncio del Regno: « Il tempo è compiuto e il regno di Dio è ormai vicino; convertitevi e credete al Vangelo » (Mc 1,15). Il Battesimo è quindi il luogo principale della prima e fondamentale conversione, ma l'appello di Cristo alla conversione continua a risuonare nella vita dei cristiani. Questa seconda conversione è un impegno continuo per tutta la Chiesa che « comprende nel suo seno i peccatori » e che, « santa insieme e sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento ». (Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8.) Questo sforzo di conversione non è soltanto un'opera umana. È il dinamismo del « cuore contrito » (Cf Sal 51,19) attirato e mosso dalla grazia (Cf Gv 6,44; 12,32) a rispondere all'amore misericordioso di Dio che ci ha amati per primo (Cf 1 Gv 4,10). A proposito delle due conversioni sant'Ambrogio dice: « La Chiesa ha l'acqua e le lacrime: l'acqua del Battesimo, le lacrime della Penitenza » (Sant'Ambrogio, Epistula extra collectionem, 1 [41], 12).

— Catechismo della Chiesa Cattolica 1423-1424,1426; cf. 1427-1429

Gli orari per la confessione sono elencati nel bollettino della tua parrocchia, o li puoi trovare sul sito della tua parrocchia oppure sul sito masstimes.org. Puoi anche prenotare una confessione rivolgendoti direttamente alla tua parrocchia.

Quando ti confessi, hai generalmente la scelta tra stare seduti a faccia a faccia con il confessore, o stare in ginocchio dietro una grata in maniera più anonima. Non c'è motivo per preoccuparsi nella confessione! Qualsiasi peccato potrai accusare, il sacerdote l'ha già ascoltato. Ricòrdati che il sacerdote è lì per te, per aiutarti, per il tuo bene.